L’attuale egemonia nel mercato dei servizi mobile, e non solo, detenuta da Google non è frutto di un’improvvisato percorso bensì di una programmazione che partendo dall’ottima intuizione di Android, deriso da Samsung, ha rivoluzionato il mercato offrendo lo spazio per imporre la propria visione dei servizi. Nonostante tali considerazioni, almeno secondo Cyanogen Inc., gli ovvi meriti dell’azienda californiana sono giunti alla propria massima fase ed è giunto il momento di porre da parte Google per qualcosa di nuovo.
Le ambizioni del team di CyanogenMod, come emerso da questa breve introduzione, non rappresentano una sorpresa e sin dalla fondazione di Cyanogen Inc. tra gli obiettivi palesati Steve Kondik non mancava l’idea di proporre la propria custom ROM quale OS alternativo persino ad Android che anche a detta del CEO Kirk McMaster avrebbe perso quel connotato open source imponendo troppi vincoli. Da tempo, seppur in modo quasi silente, è in atto una lotta tra il colosso di Mountain View e tutti i partner che utilizzano i servizi per quanto concerne il tasso di competitività verso questi ultimi, fortemente limitati dagli ultimi accordi MADA tanto da portare l’azienda californiana al cento di vicende giudiziarie con class action per abuso di posizione dominante sul mercato.
Le imposizioni di Google in determinati ambiti correlati Android, come la volontà di non frammentare ulteriormente la personalizzazione dopo il caso Microsoft-Nokia ed i richiami a Samsung oppure la spinta fornita a Google Now sempre più cuore pulsante dell’OS, non sono del tutto surreali ma pensare ad un alterativa di valore appare quantomeno difficile. Non per Cyanogen Inc. convinta di poter proporre, come chiarito in un evento dedicato a San Francisco e riportato dai colleghi di The Information, una versione di Android totalmente libera ed accessibile sin dalle fondamenta senza particolari vincoli nella forma ovviamente di CyanogenMod che però non implicherà l’impossibilità di personalizzazione in qualsiasi verso da parte dei partners.
L’idea rappresenta una proposta interessante, almeno sulla carta, che dovrà però essere validata dalla qualità e dai fatti ed il primo step indicato da Cyanogen Inc. sarebbe rappresentato dalla realizzazione di un’alternativa al Google Play Store: attualmente il cuore pulsante di Google ed Android, capace di battere altri OS emergenti come Windows Phone e competere con il rivale di sempre iOS. Entro 18 mesi CyanogenMod potrebbe presentarne uno proprio, una base di partenza per assorbire sviluppatori e nel frattempo progettare una piattaforma indipendente.
Probabile che molti di questi motivi siano connessi al tenativo da parte di Google di acquisire CyanogenMod, avendo nell’uno e nell’altro senso dato vita ad un ulteriore strappo tra le parti sfociando in questa dichiarazione d’intenti.