Nel corso degli ultimi due anni, abbiamo assistito ad un rallentamento nell’innovazione hardware delle fotocamere a favore dello sviluppo software di queste ultime. Grazie a ciò, nonostante le dimensioni ridotte e il poco spazio a disposizione sui moderni dispositivi, le fotocamere degli smartphone sono oggi in grado di fornire risultati eccezionali, tramite i miglioramenti di elaborazione software dei dati grezzi di immagini e video raccolti da queste ultime.
Le fotocamere con lenti liquide potrebbero essere il prossimo passo tecnologico
Durante questo periodo tuttavia, case come Huawei hanno continuato a spingere in avanti le innovazioni nel campo delle fotocamere per smartphone, introducendo sensori da risoluzioni sempre più elevate e notevoli soluzioni per zoom ottici. Grazie a ciò, l’azienda è diventata leader nel settore, portandosi in notevole vantaggio rispetto alle altre case.
Nonostante però Samsung si sia seduta un pò sugli allori, godendo della sua posizione leader nel settore dei dispositivi Android premium, i suoi nuovi top di gamma in uscita il prossimo anno, potrebbero inaugurare un’esclusiva e radicalmente nuova tecnologia fotografica, che renderebbe le fotocamere per gli smartphone significativamente più versatili, aumentando la velocità della messa a fuoco e rimpicciolendo le ottiche.
Dal 2005, Samsung collabora con una società denominata Varioptic, lavorando ad una fantascientifica soluzione per una fotocamera per telefoni dotata di lenti liquide. La Varioptic in realtà aveva già ideato questo tipo di obiettivo nel 2002, con Samsung evidentemente interessata ad implementarlo negli smartphone dopo la scoperta.
In base ai comunicati stampa “dell’epoca” (2005), emerge la volontà da parte di Samsung di voler utilizzare già da quell’anno una lente liquida per creare una fotocamera con funzionalità di zoom ottico. Grazie al fatto che la tecnologia non possiede parti in movimento, Samsung vedeva la tecnologia come la soluzione perfetta per realizzare la sua visione.
Tuttavia qualcosa pare sia andato storto, poiché si prevedeva addirittura di commercializzare la soluzione nell’ultimo trimestre del 2005.
Come funziona la soluzione a lente liquida
Nel dettaglio, una fotocamera a lenti liquide utilizza una sostanza in grado di cambiare forma ad un ritmo molto rapido. La lunghezza focale di una lente, dipende dal materiale di cui è composta e dal raggio della sua curvatura. Ciò in maniera analoga vale per le lenti di tipo liquido, che appunto sono in grado di fare lo stesso, cambiando la loro forma.
Il cambio di forma nelle fotocamere a lente liquida, è controllato elettronicamente e può verificarsi in modo estremamente rapido, nell’arco di millisecondi. Gli obiettivi di imaging tuttavia, sono generalmente composti da più elementi ottici, per questo è improbabile che, qual’ora la tecnologia venga introdotta, si utilizzi soltanto una lente liquida su un dispositivo.
Introducendo tuttavia una lente liquida, su un obiettivo caratterizzato da lenti multi-elemento, la flessibilità e la velocità della fotocamera possono godere di un notevole miglioramento. La capacità di mettere a fuoco sia da vicino che verso l’infinito in un arco di pochi millisecondi, rende l’integrazione delle lenti liquide una scelta ideale per situazioni che richiedono una capacità di messa a fuoco a distanze multiple, dove gli oggetti hanno dimensioni diverse o si trovano a distanze diverse dall’obiettivo.
Il problema che pare aver fermato Samsung all’epoca, pare essere però proprio l’inferiorità in termini di prestazioni di imaging, rispetto agli obiettivi tradizionali. La combinazione delle due tecniche tuttavia, può portare a risultati estremamente interessanti e i tempi attuali potrebbero essere maturi per questo tipo di matrimonio.