L’assistente virtuale di Huawei sarà dotato di un’intelligenza emotiva

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Gli assistenti virtuali sono ormai una caratteristica intrinseca di ogni smartphone, a cui la maggior parte dei costruttori di dispositivi lavorano, con lo scopo di aumentarne l’integrazione e le funzionalità. Secondo recenti report, il nuovo assistente virtuale realizzato da Huawei, sarà dotato di “un’intelligenza emotiva” superiore, offrendo un’immersività maggiore rispetto alla concorrenza.

Huawei vuole che il suo assistente virtuale sia in grado di rispondere alle emozioni dell’utente

Huawei offre già un assistente vocale per i suoi dispositivi in Cina, ma adesso l’azienda vuole pianificare qualcosa di diverso da implementare. Felix Zhang, vice presidente della divisione software di Huawei, ha dichiarato che la casa ha intenzione di fornire interazioni emotive all’assistente, con il team di sviluppo apparentemente ispirato al film Her come riferimento. Nella sua dichiarazione, il vice presidente continua nel dire:

“Pensiamo che, in futuro, tutti i nostri utenti finali desidereranno poter interagire emotivamente con il loro assistente. Questa è la direzione che vediamo nel lungo periodo “.

Felix Zhang ha anche aggiunto che in futuro gli utenti, potrebbero non dover nemmeno avere la necessità di toccare i loro dispositivi, in quanto sarà possibile accedere alle funzioni comunemente usate, tramite i comandi vocali.

L’idea di un programma in grado di rilevare le emozioni degli utenti, rispondendo di conseguenza, è definita “emotion AI”. La tecnologia è stata studiata, con lo scopo di fornire un’esperienza utente più personalizzata ed immersiva. Gli attuali assistenti però, hanno la sola capacità di elaborare comandi e domande, mancando di informazioni contestuali necessarie, per rispondere allo stato emotivo di una persona.

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L’aggiunta di capacità di rilevamento delle emozioni, consentirà agli assistenti virtuali, di analizzare le espressioni facciali, l’intonazione vocale e i modelli comportamentali dell’individuo. L’assistente che Huawei ha in mente, tenterà di mantenere una conversazione il più a lungo possibile con l’utente, in modo che quest’ultimo non si senta solo.

Per fare ciò, come detto da James Lu, direttore della gestione dei prodotti IA di Huawei, il primo passo è dare all’assistente un QI alto, fornendo in seguito un alto EQ (Quzioente Emotivo)Per rispondere in maniera efficace però, il software deve essere molto preciso. Ad esempio, se l’utente si trova in uno stato emotivo di rabbia e l’assistente mette su della musica ad alto volume, questo potrebbe chiaramente peggiorare lo stato emotivo della persona.

Potrebbe quindi passare un po di tempo, prima di vedere un assistente come quello ambito da Huawei, anche se sembra chiaro che l’industria si muoverà in tal senso.