Centinaia di applicazioni Android sarebbero attualmente in ascolto attivo, ovvero registrando costantemente verso un server remoto, i suoni bassa frequenza percepiti nell’ambiente circostante al vostro dispositivo.
Nulla di apparentemente preoccupante (non vi sarebbe infatti ascolto alcuno di conversazioni o suoni similari) se non fosse che, tramite l’utilizzo di particolari algoritmi, sia possibile individuare esattamente la posizione nella quale vi troviate convergendo le informazioni della geolocalizzazione e delle attività su device violando del tutto la vostra privacy.
Silverpush e privacy: la tecnologia di ascolto dei suoni a bassa frequenza sfruttata da centinaia di app Android
Al centro di questo presunto “scandalo” vi sarebbe un componente hardware spesso sottovalutato nell’analisi dei moderni dispositivi, in particolare smartphone (ma anche in Smart TV, tablet o computer) sviluppato per acquisire suoni ambientali a frequenze pari a 18/20 kHz, ovvero ultrasuoni, per finalità commerciali.
Uno studio condotto da alcuni ricercatori presso i poli della German Technical University in Braunschweig avrebbe scoperto la correlazione tra la tecnologia Silverpush e svariate app Android che, per finalità di violazione della privacy, avrebbe permesso (e lo permetta tutt’oggi) di registrare attivamente i suoni circostanti incrociando – da quì la modifica – i dati ottenuti con quelli registrati sul dispositivo dall’utente per ottenere dettagliati profili del soggetto.
Centinaia di app Android coinvolte, quali e come difendersi
Uno degli aspetti più interessanti dello studio riguarda il trend, in netta crescita, di diffusione dell’algoritmo di raccolta dati all’interno delle app Play Store partendo da un numero di sole 5, stimate nel 2015, ad un attuale 200 apps.
Purtroppo non esiste un elenco ufficiale delle app Android coinvolte, un dettaglio volutamente non reso ufficiale dai ricercatori perchè non affine alle finalità dello studio motivo per il quale non è del tutto possibile difendersi concretamente se non scansionando il proprio dispositivo con degli antivirus/anti-malware >>> Cerchi consigli? Consulta la nostra lista sui migliori Antivirus
I rischi sui dati raccolti sono bassi nell’ottica dell’utente, nessun dato sensibile (quali password, conversazioni o informazioni dettagliate) può esser infatti catalogato ciononostante la violazione privacy viene finalizzata nella capacità di definire il profilo utente, individuandone le abitudini, luoghi generalmente visitati e persino tracciandone la posizione al momento.
Approfondimento: TU Braunschweig Project