Tralasciamo un attimo coloro che utilizzano la fotocamera per immortalare il cibo che stanno per mangiare o per farsi i famosi selfie con cui intasano ogni giorno i social network, e dedichiamoci al seguente discorso tecnico e al contempo importante: il quantitativo dei Megapixel.
Servono davvero tanti Megapixel?
La risposta alla sovrastante domanda è “no”, ma va comunque fatta della teoria per poterla comprendere appieno. Innanzitutto dovete sapere che i Megapixel indicano semplicemente la risoluzione massima alla quale è possibile catturare le foto; quest’ultime sono composte da moltissimi quadratini (pixel) che rappresentano un singolo colore e che, messi insieme, danno vita all’immagine.
Ad esempio, la camera principale dello Xiaomi Mi5 (qui la sua scheda tecnica) è da 16 Mpx ed è in grado di scattare fotografie da 5312 x 2988 pixel; moltiplicando tali valori si ottiene la mostruosa cifra di 15872256 pixel che, approssimata per eccesso, coincide con il 16 nominato poc’anzi (infatti 1 Megapixel equivale ad 1 milione di pixel).

La ovvia conseguenza è che più alta è la quantità degli Mpx, maggiori saranno i dettagli; tuttavia, ciò non vuol dire che anche la qualità sarà migliore visto che essa dipende dalla tipologia del sensore, dal software per l’elaborazione, dall’ottica, dalla sensibilità alla luce e da ulteriore roba che spesso viene omessa dai produttori dei dispositivi con lo scopo di abbindolarci e farci basare soltanto sul numero.
Si evince dunque che sono altre le finalità dei Megapixel, ovvero servono sia a rivelarci quanto grande può essere l’ipotetica stampa di una fotografia sia fino a che punto possiamo spingerci con lo zoom digitale e con i ritagli senza rischiare che la medesima si sgrani; purtroppo, l’unico modo per conoscere a priori come un determinato terminale fa le foto è quello di testarlo personalmente o di affidarsi ai siti specializzati e alle recensioni reperibili sul web.