Qualcomm e TDK insieme per l’Internet Of Things

Seppur possa sembrare che nell’ambito dell’Internet Of Things si è già ad un ottimo punto (ammettiamo però che sono stati fatti enormi passi in avanti nel corso degli ultimi anni), in realtà c’è ancora tantissima strada da percorrere: lo sappiamo grazie al CES 2016, celebre fiera dell’elettronica terminata 4 giorni fa, che è stata indubbiamente un’importante vetrina per tutti i brand che hanno voluto svelare al pubblico globale i propri prodotti e piani presenti e/o futuri, difatti apparecchiature “intelligenti” quali robot, pentole, spazzolini da denti e molto altro legato all’IoT sono stati palesati durante la manifestazione tenutasi a Las Vegas dal 6 al 9 Gennaio; a tal proposito, notizia recentissima è che la coppia Qualcomm e TDK ha siglato un accordo di cooperazione in questo affascinante e al contempo complicato settore, ma lesti andiamo ad analizzare quanto emerso oggi.

Qualcomm, nota società statunitense di ricerca e sviluppo nel campo delle telecomunicazioni senza fili, e TDK, azienda giapponese realizzatrice di supporti magnetici sia per uso domestico che per uso industriale, a partire da oggi collaboreranno al RF360 Holdings, nome del progetto che porterà alla nascita di moduli wireless RF e RF Front-End (RFFE) da impiantare in dispositivi come droni, automobili, ecc.. in modo che quest’ultimi possano rientrare nel sopraccitato concetto dell’Internet delle cose; valore della joint venture (termine adoperato per indicare un patto ufficiale tra due o più imprese) circa 3 miliardi di $, mentre la divisione della sua proprietà ammonta al 51% per la Qualcomm Global Trading Pte. e al rimanente 49% per la EPCOS AG, una filiale della stessa ditta orientale.

C’è anche da precisare che la prima potrà acquisire la percentuale che le manca comperandola esattamente 30 mesi dopo la data di stipulazione del sovrastante accordo, dall’altra parte la EPCOS potrà vendere volontariamente la sua quota se lo desidera; comunque, a prescindere dalla tipologia di contratto e annesse clausole, si tratta di un affare eccellente per la Qualcomm che, oltre ad ottenere profitti attraverso la simultanea commercializzazione dei familiari processori per smartphone e tablet, avrà altresì la possibilità sia di aumentare il suo capitale tramite i componenti abbraccianti il vasto mondo dell’Internet Of Things sia di aiutare la diffusione di quest’ultimo considerato che, come già asserito nell’inaugurale paragrafo dell’articolo, siamo appena agli inizi della sua evoluzione.