Malgrado trattasi di una delle più recenti ed ambite features da installare su uno smartphone od un tablet, non tutti sono coscienti di quanto in realtà sia affidabile, o meno, il lettore d’impronte digitali impiantato su un device equipaggiante Android come sistema operativo, e se abbiamo specificato quest’ultima informazione è perché, diversamente dagli iPhone marchiati Apple, i dispositivi ospitanti il celebre robottino verde non sfruttano appieno né le potenzialità né le funzionalità di quello che potrebbe essere uno dei migliori sistemi di sicurezza, ma procediamo con ordine.
Se al principio ritenevamo sufficiente attivare un PIN o una specifica sequenza al fine di innescare il touch del display del nostro smartphone/tablet e di conseguenza tutto quello che ci offre l’O.S. in questione, l’arrivo del fingerprint scanner ha preso il sopravvento sugli ormai obsoleti blocca schermo che però ancora oggi svolgono egregiamente il loro sporco lavoro, infatti il sopraccitato sensore d’impronte digitali non è da considerarsi il più efficace tra questi, al contrario, per come stanno al momento le cose, si pone esattamente al medesimo livello e lesti vi spieghiamo per quale motivo asseriamo ciò: Android è una piattaforma molto aperta che permette all’utente di accedere pure ai suoi angoli più profondi, operazione che iOS non autorizza affatto.
Seppur tale scelta è da considerarsi un valore aggiunto, a volte si rivela essere un’arma a doppio taglio considerata la facilità, anche per i meno esperti, di poter accedere ad una particolare modalità (la nota Recovery Mode) attraverso la quale è plausibile cancellare tutti i dati del dispositivo Android in modo da farlo ritornare allo stato di fabbrica, condizione che concede ad un ipotetico ladro che vi ha rubato il device di configurarlo tranquillamente come se fosse appena uscito giustappunto dallo stabilimento o di rivenderlo senza problemi; all’opposto, l’iOS tipico degli iPhone è un sistema operativo molto chiuso (difficile da “bucare” persino per gli hacker), complesso e perennemente a contatto con il software iCloud che possiede la caratteristica di poter gestire a distanza l’account ivi impostato, per cui nel caso qualcheduno vi sottraesse il telefono sarà possibile tracciare la sua posizione o bloccarlo da lontano trasformandolo dunque in un fermacarte.
Con queste parole non vogliamo assolutamente dire che iOS è meglio di Android, bensì che non bisogna ritenere il PIN, la sequenza, il riconoscitore del viso, il lettore d’impronte digitali o qualunque altro blocca schermo sinonimo di totale sicurezza, in aggiunta vorremmo in qualche modo suggerire a mamma Google di prendere spunto, in alcuni campi, dalla sua concorrente e non solo di farci la guerra, magari iniziando a pensare ad una soluzione tipo implementare un codice speciale basato sul sistema che, se non inserito correttamente, serve a “frenare” sia il Bootloader sia il menù della Recovery. Così, tanto per dirne uno.
Fonte: Phone Arena