Apple batte Samsung in tribunale: richiesto il ritiro di svariati prodotti dal mercato mobile

La guerra a suon di carte bollate tra Samsung ed Apple, più che in qualsiasi altro settore, sta assumendo connotati preoccupanti per il colosso coreano, già alle prese con una difficile risalita dalla china del tracollo finanziario dell’ultimo anno, il cui esito potrebbe presto sconvolgere l’intero mercato mobile a causa dell’assenza di regolamentazioni specifiche riguardo l’esclusività dei brevetti.

Il caso riguarda da vicino la violazione di alcune funzionalità software, regolarmente registrate da Apple, che l’azienda di Cupertino ha pesantemente contestato alla compagine coreana additando un danno erariale stimato non solo in pubblicità ed immagine quanto soprattutto in quote di mercato. Dopo aver ottenuto un risarcimento danni pari a 120 mln di dollari, Apple ha rincarato la dose richiedendo l’esclusione dal mercato mobile di svariati prodotti di ultima generazione targati Samsung – tra smartphone e tablet principalmente in fascia premium – colpevoli di sfruttare proprietà intellettuali altrui per influenzare a a proprio favore le scelte degli utenti in sede d’acquisto, con perdite ingenti per l’azienda di Cupertino impossibili da risarcire solo economicamente.

Questa specifica interpretazione, capace quindi di alterare la competitività dei prodotti Samsung rispetto quelli Apple, ha convinto in Corte d’Appello aprendo ad un riesame che potrebbe presto scaturire non solo in una condanna per Samsung, costringendola a dover ritirare momentaneamente i prodotti interessati trovando una soluzione che non violi l’esclusività dei brevetti Apple, quanto soprattutto dar vita ad un pericoloso precedente per tutto il settore mobile al punto d’allarmare già colossi come Google, Facebook, eBay, ed Hewlett-Packard. Tra le violazioni Samsung spiccano:

  • Funzionalità Slide-to-unlock
  • Correzione automatica dei testi
  • Funzione di scambio dei numeri di telefono, in modo uni-direzionale, tra e-mail e dialer

Nell’attesa di comprendere l’evoluzione e le pieghe che la vicenda assumerà, permangono i dubbi su alcuni dei brevetti sia Apple che Samsung, spesso registrati in modo troppo generico per esser ritenuti tali facilitando così il rischio di “violazione”.