Uno degli aspetti decisamente più interessanti emerso attorno lo sviluppo e la progettazione dei nuovi top di gamma 2015 è certamente relativo il fattore processori con il dilemma del Qualcomm Snapdragon 810 che per mesi ha lasciato col fiato sospeso addetti ai lavori e le stesse aziende, col rischio di rinviare tutti i business plan con ritardi importanti. Nonostante la risoluzione del problema tecnico, e le presentazioni del CES 2105 ne sono la conferma, pare oramai divenuta insanabile la frattura tra Samsung e Qualcomm.
L’azienda californiana, in occasione della riunione sulle previsioni di bilancio di Mercoledì riportate dai colleghi di CNET, ha comunicato ufficialmente come i profitti previsti sia destinati a calare in modo più che marginale sia nell’anno seguente che nell’esercizio 2016 ed il motivo, come facilmente prevedibile ma non del tutto ufficiale prima di oggi, è Samsung con la quale a questo punto i negoziati sarebbero del tutto falliti nonostante la promessa di un versione appositamente modificata che ha celermente scatenato le ire di LG. L’azienda coreana, come svelato negli ultimi giorni, ha infatti sfruttato i fantomatici difetti di surriscaldamento emersi in fase di progettazione dello Snapdragon 810 per avviare il distacco da Qualcomm e proiettarsi interamente sul lancio dei processori proprietari Exynos che ad oggi, con gli ultimi test di benchmark, sembrano garantire maggiori prestazioni a consumi ridotti e con costi decisamente in favore del colosso coreano.
Tale scelta conferma quindi le ipotesi sulla scheda tecnica del Samsung Galaxy S6 che risulterà essere il primo modello della gamma Galaxy S a non vantare un processore Qualcomm rinunciando allo Snapdragon 810 confermatissimo invece su LG G4, che a questo punto potrebbe trarre enormi benefici di disponibilità dalla scelta coreana, e su HTC One M9. L’importanza della notizia è tale da non renderla marginale: sono infatti molteplici i dubbi rispetto a tale scelta poiché mancano del tutto conferma sulla risoluzione del problema di surriscaldamento, ad oggi inesistente solo secondo le parole di LG e Xiaomi che l’hanno adottato per G Flex 2 e gli Xiaomi Mi Note e Note Pro, oltre che generare dubbi sulle prestazioni che, a questo punto, potrebbero rendere proprio il Samsung Galaxy S6 un’assoluta sorpresa oppure un totale flop.
Non resta che attendere per comprendere meglio una situazione i cui effetti potrebbero risultare molto negativi, se non quasi distruttivi, per le finanze sia di Qualcomm che di Samsung a seconda di chi avrà avuto ragione sulla vicenda.