Crisi Samsung: crollo noto dal 2013 ma celato, i migliori rendimenti con Galaxy Note 2 e Galaxy S3

La recente riunione degli azionisti Samsung, che hanno bloccato investimenti in diversi settori rinunciando persino ai propri bonus aziendali, ha oramai messo nero su bianco il momento di crisi in cui riversa il colosso coreano che dopo aver spodestato, nel campo della telefonia mobile, un marchio consolidato come Nokia, finito poi nel dimenticatoio prima dell’acquisizione Microsoft, potrebbe presto trovarsi nella medesima situazione del colosso finlandese a causa della minaccia rappresentata dagli smartphone cinesi.

Il fenomeno è oramai noto da tempo non intendendo i modelli cloni bensì le aziende come Xiaomi ed Huawei, su tutte, capaci di dar vita a modelli che lentamente hanno cominciato a macinare e sottrarre quote di mercato al marchio coreano il cui crollo non è stato improvviso, proprio alla luce di questo trend progressivo, bensì graduale nel tempo al punto d’aver indotto preoccupanti cali sin dalla prima metà del 2013. Il tutto, come riportato da alcuni analisti, sarebbe emerso nell’ultimo periodo nel confronto tra le strategie da attuare per il futuro ed i dati visionati su alcuni gamme prodotti lanciati in questi ultimi anni con elementi di sorpresa ad oggi impensabili.

Il successo di Samsung si sarebbe infatti fermato al lancio del Samsung Galaxy S3, ad oggi miglior smartphone di sempre per Samsung che pur di vendere il proprio Galaxy S5 sta attaccando i suoi stessi utenti spingedoli ad abbandonare uno dei modelli più longevi di sempre, e del Samsung Galaxy Note 2, dimostratosi a tutti gli effetti il miglior phablet di sempre rispetto persino all’attuale successore Galaxy Note 3. Conclusasi verso il 2013 l’effetto di vendita di questi due modelli, l’azienda pur lanciando i successi dispositivi delle due serie, avrebbe registrato ugualmente cali di vendite taciuti sino al -19% di oggi, un crollo che nelle previsioni è destinato ad aumentare anche nel prossimo anno.