Samsung Galaxy S5: querela per chi lo critica, almeno secondo Samsung

La presentazione al Mobile World Congress, specificamente all’evento Unpacked 5, del nuovo Samsung Galaxy S5 non ha mancato di suscitare polemiche e discussioni per molti aspetti, che vanno dal compartimento hardware a, soprattutto, il design per non parlare del prezzo, sebbene competirors come HTC, col nuovo HTC One M8, si siano ritrovati nella medesima situazione, il tutto secondo quello che rappresenta un classico nella valutazione dei devices i quali ,per quanto ben costruiti, presentano sempre dei punti di forza come, in particolare, dei punti deboli.

Tali aspetti vengono ovviamente riportati ed esposti da testate giornalistiche e blog tematici in funzione della trasparenza dell’informazione, eppure Samsung non sembrerebbe essere d’accordo con questa politica, particolarmente lesiva in termini di marketing quando, e questo è il caso del Samsung Galaxy S5, alcune delle notizie riportate sul dispositivo potrebbero minare la fiducia dei consumatori non soltanto verso il prodotto in questione ma anche verso la capacità dell’azienda di poter assicurare il processo produttivo con qualità e costanza.

E’ così accaduto, sulla base di queste motivazioni, che l’azienda coreana abbia querelato, con una richiesta di risarcimento danni pari a 284 mila dollari, il giornale Electronic Times a seguito della diffusione della notizia secondo cui il colosso coreano fosse in difficoltà nel reperire le componenti basilari per la realizzazione della nuova fotocamera del Samsung Galaxy S5, ritenuto il motivo alla base dello slittamento della commercializzazione del dispositivo che, ricordiamo, sarà ufficiale soltanto dall’11 Aprile.

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Secondo quanto fatto presente dai legali di Samsung, i motivi dietro le politiche commerciali del Samsung Galaxy S5 non sarebbero legati a problemi di natura organizzativa nella costruzione del dispositivo, aspetto che, sulla base delle voci diffuse dal giornale in questione, sarebbero da ritenere al pari di una calunnia, valutandola come un’operazione di modifica della realtà dei fatti per danneggiare il lancio del dispositivo. Electronic Times ha annunciato ovviamente la propria opposizione a quanto accaduto, sostenendo la veridicità delle informazioni che saranno poi valutate negli appositi ambienti.