Nel futuro di Samsung non sembrano esserci soltanto le innovazioni nei campi smartphone e tablet, l’azienda coreana avrebbe avviato una fase di ragionamento per l’assetto industriale, come sempre, rivolto ai costi di gestione allo scopo d’incrementare i profitti nel 2014, non tanto quindi nelle vendite dei dispositivi, il cui incremento rimane comunque un obiettivo per il futuro, quanto sulla forza lavoro.
La notizia, visti i rendimenti e la situazioni finanziaria di Samsung, potrebbe lasciare molto perplessi, l’azienda coreana ha infatti la maggioranza dei suoi stabilimenti produttivi in Cina, con un costo della forza lavoro decisamente inferiore a quanto sostenuto da altri colossi in Europa e nel mondo, eppure gli azionisti avrebbero approvato lo spostamento dell’intero assetto di sviluppo ed assemblaggio devices in Vietnam dove, stime alla mano, Samsung risparmierà sui costi produttivi ben 1/3 rispetto alle spese attuali, avendo la manodopera un costo 3 volte inferiore a quella cinese.
La scelta sta facendo molto discutere nell’ambiente, anche altre aziende come HTC stanno ragionando sulla dismissione di molti impianti con lo spostamento delle attività ma in questi casi si tratta di situazioni critiche dovute alla crisi economica, le motivazioni di Samsung sarebbero invece rivolte all’aumento dei profitti interni, che già attualmente, su ogni smartphone venduto, non sono pochi, non c’è quindi da aspettarsi un contestuale calo dei prezzi dei dispositivi rendendoli più concorrenziali. Dal 2014 quindi la qualità dei prodotti dell’azienda coreana sarà interamente made in Vietnam, ovviamente, ai medesimi prezzi attuali.