Smartphone ricondizionati: ne vale davvero la pena?

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Sentiamo sempre più spesso parlare di smartphone ricondizionati: cosa sono esattamente? Quali sono le principali differenze con gli smartphone convenzionali? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

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Alcune premesse riguardanti gli smartphone ricondizionati.

Prima di vedere nel dettaglio ogni singolo aspetto legato agli smartphone ricondizionati è opportuno fare qualche doverosa premessa. La nostra è la società del consumo più sfrenato: ogni giorno il mercato propone centinaia di prodotti diversi.

Inoltre siamo costantemente martellati da ogni sorta di messaggio pubblicitario che rende davvero difficile effettuare una scelta ponderata e consapevole. In altre parole dovremmo essere noi a decidere cosa comprare o non comprare secondo le nostre personali esigenze, senza essere eccessivamente influenzati dall’esterno.

Ogni prodotto ci viene proposto come indispensabile ma non sempre lo è. In realtà la questione è ancora più sottile: un prodotto può essere davvero utile, ma non è detto che il migliore sia, per forza di cose, quello proposto sempre e solo dai grandi marchi. Naturalmente questo ragionamento vale anche per i prodotti hi-tech, smartphone inclusi.

Indice:

Tutto ciò che devi sapere sugli smartphone ricondizionati.

Per dare una risposta sintetica alla domanda: “Cosa sono gli smartphone ricondizionati?” potremmo dire che si tratta di smartphone non più attuali che vengono letteralmente “rimessi a nuovo”.

“Non più attuali” è la giusta espressione in quanto possono essere ricondizionati non solo i vecchi dispositivi usati, ma anche quelli nuovi che non hanno mai funzionato, magari a causa di difetti di fabbrica.

La produzione degli smartphone.

Nonostante sia divenuto un oggetto di uso quotidiano, non tutti sanno esattamente come avviene la produzione di uno smartphone. Iniziamo quindi dai materiali principali. Essenzialmente potremmo dividerli in due categorie: le componenti plastiche e le componenti metalliche.

Escludendo il marchio, ciò che incide sul prezzo finale dei dispositivi mobili sono essenzialmente i costi di estrazione e lavorazione delle materie prime necessarie alla loro realizzazione.

Le materie plastiche vengono realizzate a partire dal petrolio, una miscela liquida che sta diventando sempre più difficile da estrarre. Infatti i giacimenti più superficiali sono già stati sfruttati, pertanto è divenuto necessario scendere sempre più in profondità, con conseguente aumento dei costi produttivi.

Lo stesso vale anche per le componenti metalliche: alcune di queste sono realizzate con metalli preziosi difficili da reperire. Infatti, i giacimenti da cui vengono estratti si trovano, per lo più, in aree del mondo piuttosto problematiche.

La questione ambientale.

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Un altro fattore che ha incentivato il commercio degli smartphone ricondizionati è sicuramente quello ambientale. Infatti, estrarre le materie prime necessarie alla realizzazione di questi dispositivi non è solo costoso sotto il profilo economico.

Forse non tutti lo sanno, ma le cave da cui si estraggono questi materiali danneggiano irrimediabilmente quella che è la morfologia e l’eco-sistema di una determinata zona. Non solo, bisogna anche tenere conto del fatto che i materiali appena estratti sono ancora grezzi e presentano molte impurità. A causa di ciò, in loco si effettuano alcune lavorazioni preliminari che prevedono l’uso di sostanza chimiche molto dannose, sia per la salute umana che per l’ambiente.

Ultimo, ma non per questo ultimo, bisogna anche tenere conto dell’aspetto umano. Come già anticipato, molti dei giacimenti si trovano in paesi in via di sviluppo in cui non vige la tutela dei diritti dei lavoratori.

Il nuovo mercato degli smartphone ricondizionati.

Alla luce delle criticità che abbiamo analizzato nei paragrafi precedenti, alcune aziende hanno deciso di intraprendere una strada a dir poco “rivoluzionaria”. Il tutto è partito proprio dall’analisi dei materiali con cui vengono prodotti gli smartphone. E’ possibile riciclarli in qualche modo?

La risposta è “sì”. Tutti noi sappiamo bene che la plastica è riciclabile, non a caso effettuiamo la raccolta differenziata dei rifiuti proprio per non sprecarla. Lo stesso vale anche per i metalli: molti di questi sono riciclabili all’infinito, ovvero ad ogni lavorazione mantengono sempre le loro proprietà che li caratterizzano.

Insomma, la convenienza nel proporre smartphone ricondizionati sta proprio nel fatto che si abbattutono quelli che sono i principali costi di produzione. Infatti questi ultimi sono elevati e quindi condizionano anche quello che è il prezzo finale al pubblico.

Come funzionano gli smartphone ricondizionati.

Gli smartphone ricondizionati sono in grado di erogare le stesse prestazioni dei loro “rivali” nuovi di pacca. Infatti, una volta ripristinati quelli che possono essere i componenti danneggiati, si installa un nuovo sistema operativo nella sua ultima versione.

Insomma, possiamo paragonare il “ricondizionamento” a quella che può essere la rettifica del motore di un’autovettura. Come è ben noto, questo componente è soggetto a continua usura che causa una progressiva diminuzione delle prestazioni. La rettifica consente di riportare il motore a nuovo, ovvero rende quest’ultimo in grado di erogare le stesse prestazioni di quando era appena uscito dalla catena di montaggio.

Non solo, in certi casi la rettifica può servire anche ad incrementare quelle che erano le prestazioni originali. Anche se oggetti profondamente diversi, gli smartphone seguono lo stesso principio.

I rigidi test di certificazione.

Quanto visto nel paragrafo precedente vale solo se il ricondizionamento viene effettuato a “regola d’arte”. Da un punto di vista tecnico, ricondizionare un dispositivo è tanto complesso quanto la sua realizzazione “ex novo”. Vien da sé che tale operazione deve essere svolta solamente da personale tecnico altamente qualificato.

Infatti esiste una netta differenza tra gli “smartphone usati” e “smartphone ricondizionati”. Questi ultimi, infatti, per essere considerati tali, devono superare ben 37 test di prova sia a livello hardware che software. Tali test sono finalizzati proprio a stabilire se le operazioni di rincodizionamento siano state effettuate secondo tutti i crismi del caso.

Se vogliamo vedere la questione da un lato strettamente tecnico, gli smartphone ricondizionati sono da considerarsi una vera e propria garanzia a tutela del compratore finale. Infatti quest’ultimo acquisterebbe un prodotto testato nel modo più accurato prima di essere messo in commercio, al contrario degli smartphone nuovi di zecca.

opinioni

Le garanzie.

Alcuni pensano ancora che acquistare degli smartphone ricondizionati sia come fare una sorta di salto nel buio. Fortunatamente non è così, in quanto a fornire tale servizio sono delle ditte specializzate che, come tali, rilasciano tutte le garanzie del caso. Ecco perché chi vuole risparmiare sapientemente preferisce comprare questi ultimi rispetto agli smartphone usati che vengono messi in vendita dai privati.

Certo, in questi casi può davvero capitare di fare un buon affare, ma fino a prova contraria è impossibile sapere con certezza se il dispositivo funzionerà correttamente oppure no. In caso negativo, chi è che deve pagare le eventuali spese di riparazione?

Quindi è decisamente meglio spendere qualcosina in più per ottenere un dispositivo certificato e garantito proprio dalla ditta che lo ha messo in commercio.

Smartphone ricondizionati: conclusioni finali.

In questo articolo abbiamo finalmente chiarito ogni perplessità legata ai così detti “smartphone ricondizionati”. In molti casi si tratta di dispositivi usati, ma possono anche essere esemplari che non hanno mai funzionato per via di alcuni difetti di fabbrica.

“Ricondizionare” significa proprio effettuare tutta una serie di operazioni finalizzate a ripristinare quelle che erano le prestazioni originali. I materiali con cui sono fatti gli smartphone sono tali per cui possono essere riciclati infinite volte, soprattutto le componenti metalliche.

Per via di tutta una serie di questioni analizzate del corso dell’articolo, oggi diventa sempre più conveniente proporre dei dispositivi ricondizionati piuttosto che produrli da zero. Ecco perché stanno diventando sempre più diffusi.

Nuovo o usato? Ricondizionato!

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L’acquisto di un prodotto piuttosto che un altro deve avvenire sempre in base alle proprie esigenze. Gli smartphone ricondizionati sono ideali per tutti coloro che sono alla ricerca di un dispositivo in grado di erogare certe prestazioni tali da consentire loro di svolgere determinate operazioni.

Al contrario, gli smartphone nuovi di zecca sono l’ideale per tutti coloro che stanno cercando un dato accessorio con cui vantarsi con amici e parenti.
Prima di effettuare l’acquisto bisogna sempre domandarsi: “mi interessa più il marchio oppure le prestazioni reali?”.

Infine non bisogna confondere i dispositivi ricondizionati da quelli usati, specialmente quelli messi in vendita da privati.

Oltre ad effettuare un lavoro a regola d’arte, le ditte specializzate nel ricondizionamento rilasciano anche tutte le garanzie del caso, ma solo al termine di numerosi e severi test di funzionamento e qualità.