Google Chrome è noto per il suo elevato utilizzo della RAM durante la navigazione su internet. In tutti i tentativi effettuati da Big G, al fine di renderne più efficiente l’utilizzo di memoria, pare si sia trovato nuovo impulso nel machine learning, ovvero l’apprendimento automatico.
Chrome: il machine learning potrebbe porre fine alla fame di RAM del browser
Secondo un rapporto su Chrome Story, il codice sorgente di Chromium contiene diverse stringhe che fanno riferimento alla funzione, proponendo una nuova “sotto-funzionalità” che analizza il consumo di ogni scheda, basato su algoritmi. Google Chrome in questo modo, classificherà in modo proattivo le schede aperte, in modo da decidere facilmente quale ibernare, risparmiando l’utilizzo della RAM.
L’attuale funzione di chiusura schede su Google Chrome, non ha infatti la possibilità di determinarne proattivamente l’ibernazione, facendolo solo quando la memoria in esecuzione disponibile del dispositivo è estremamente bassa. Ciò può comportare ad un uso elevato della RAM, rendendo il lancio di programmi un compito più pesante, poiché il browser aspetterà che effettivamente un’applicazione richieda più RAM, per iniziare a liberare spazio.
Utilizzando le funzionalità del machine learning, così da prendere in considerazione le abitudini degli utenti tramite un algoritmo IA, che accresca nel tempo la sua conoscenza sull’utilizzo delle applicazioni, sarà possibile a Chrome effettuare decisioni più intelligenti, riguardo le schede da chiudere o ibernare.
L’azienda di Mountain View ha passato gli ultimi due anni facendo ogni tipo di sforzo, allo scopo di diventare il punto di riferimento nel settore IA per i consumatori. La nuova soluzione scoperta su Chrome ne rappresenta un altro tassello. L’azienda ha utilizzato il suo ampio know-how sull’intelligenza artificiale nei suoi prodotti, il cui settore adesso rappresenta una delle sue priorità.