Come funziona lo scanner dell’iride del Samsung Galaxy S8?

Samsung Galaxy S8

La casa coreana ha sempre prediletto i massimi standard di sicurezza per i suoi dispositivi, e così ovviamente è anche per il suo neonato Samsung Galaxy S8. Il nuovo top di gamma infatti è dotato di sistemi atti a garantire la protezione delle proprie informazioni personali, tenendo lontano occhi indiscreti e mal intenzionati.

La sicurezza prima di tutto

A parte gli ormai onnipresenti PIN di sicurezza, il sistema Maze Lock, le password per sbloccare lo schermo ed accedere alle opzioni, lo scanner per le impronte digitali ed il riconoscimento del volto, il Samsung Galaxy S8 è equipaggiato con un fantascientifico scanner dell’iride. Questa tecnologia di autenticazione biometrica è pubblicizzata come quelle tra le più sicure. Ma vediamo nel dettaglio come funziona!

Tecnologia da sci-fi

Lo scanner dell’iride è praticamente una fotocamera che funziona in coppia con un LED ad infrarossi, al fine di riconoscere il modello unico dell’iride registrato che gli si pone davanti. L’immagine riflessa dal diaframma è riconosciuta tramite un filtro speciale di cui lo scanner è dotato.

Samsung Galaxy S8

L’utilizzo corretto dello scanner, prevede il posizionamento esatto davanti gli occhi, in modo che l’utente sia letteralmente faccia a faccia con il dispositivo, così che il sistema possa procedere al riconoscimento. Tuttavia, rispetto allo scanner che accompagnava il Note 7, quello del Samsung Galaxy S8 è più veloce ed efficiente, aumentando la rapidità dello sblocco rispetto al passato. Samsung ha infatti migliorato l’algoritmo, il processo e la precisione di riconoscimento, facendo in modo che esso avvenga anche se il dispositivo non è perfettamente allineato davanti al volto e nonostante esso si trovi a distanza considerevole.

Samsung Galaxy S8

Come nel caso del Note 7, le informazioni che provengono dalla registrazione del modello dell’iride, vengono criptate sotto forma di codice. Quando l’utente sblocca il telefono, l’algoritmo confronta il modello digitalizzato nel momento dell’autenticazione con il codice memorizzato nel sistema, così poi da assicurare l’accesso al proprietario.

Il sistema di autenticazione dell’iride non si limita solo all’applicazione nello sblocco del telefono, ma può essere anche utilizzato in ambiti di pagamento con carta di credito, funzionando in tandem con Samsung Pay o Android Pay, permettendo anche la protezione al controllo del proprio conto corrente tramite Samsung Pass.

Ma qualche affinamento è ancora necessario

Una falla abbastanza grossolana emersa da poco, tuttavia, ha per ora messo nel cassetto il sogno del suddetto sistema, di ambire ad essere veramente il più sicuro tra tutti. Un utente ha infatti scoperto che basta semplicemente usare una foto del proprietario dove i suoi occhi siano ben visibili, per poter tranquillamente avere accesso al dispositivo, facendo decadere il decantato sbandieramento riguardo al fatto che il sistema sia a prova di proiettile.

Samsung ha anche riconosciuto dei limiti di questa tecnologia. Nonostante infatti, la velocità di riconoscimento sia notevolmente migliorata, non è ancora ai livelli istantanei del sistema di riconoscimento facciale. Ed ecco perché la casa coreana ha deciso di inserire anche tale sistema, che permette l’autenticazione nel giro di 0,01 secondi (praticamente un batter di ciglia) nel suo ultimo top di gamma.

Tirando le somme, la tecnologia a nostro avviso è si avveniristica, ma ancora da perfezionare molto data la falla descritta sopra. Tuttavia essa può candidarsi, se sviluppata notevolmente, ad essere uno dei sistemi di autenticazione più blindati, adatto ai paranoici della sicurezza.