Durante il Google I/O 2015 il gigante di Mountain View ha svelato Android M, la nuova versione del proprio sistema operativo di cui non sapevamo ancora quale sarebbe stato il nome definitivo, almeno fino a qualche tempo fa, quando Google ha finalmente deciso di rivelarlo.
La nuova versione del sistema operativo di casa Google si chiamerà Android Marshmallow (nome presente tra quelli ipotizzati prima della conferma ufficiale).
Android 6.0 Marshmallow è indubbiamente il passo successivo per l’evoluzione di Android, necessario soprattutto a causa dei problemi causati da Lollipop.
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in seguito alla sua uscita. Google è riuscita a risolvere i problemi iniziali di Lollipop piuttosto rapidamente, ma Android Marshmallow dovrebbe portare notevoli cambiamenti rispetto al suo predecessore.
Si tratta di una variante molto più raffinata di Lollipop, che offre una serie di nuove funzionalità, in breve Android Marshmallow è per Lollipop ciò che Android 4.4 KitKat era per Android 4.1 Jellybean, ma vediamo nel dettaglio quali migliorie sono state apportate con il nuovo sistema operativo.
Disponibilità e novità di Android M
La Developer Preview di Android M è già disponibile al download per i possessori di Nexus 5, 6, 9 e Nexus Player, mentre la versione completa dovrebbe arrivare durante il terzo trimestre di quest’anno. Dave Burke, vicepresidente e responsabile della divisione Android ha affermato che l’azienda si è concentrata sulla risoluzione di bug e più in generale sul miglioramento di Android in sé.
Detto ciò, con Android M, Google ha deciso di implementare una serie di nuove caratteristiche e di apportare modifiche a quelle già esistenti, come ad esempio l’interfaccia utente e la gestione dei permessi delle applicazioni, al fine di migliorare l’esperienza utente e garantire un migliore controllo sulla sicurezza.
La società ha anche dichiarato che Android M garantirà consistenti miglioramenti nella durata della batteria, soprattutto grazie alla nuova funzionalità chiamata ‘Doze’ che dovrebbe gestire il maniera migliore i processi in background.
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Questa nuova caratteristica sfrutterà la rilevazione dei movimento al fine di capire se l’utente sta utilizzando il dispositivo o meno, e, sulla base di tali informazioni si occuperà di arrestare i processi. Stando a quanto affermato da Google, grazie a tale funzionalità si è riusciti ad esempio a raddoppiare il tempo di standby di Nexus 9.
1 – Chrome Custom Tabs
Una delle funzionalità introdotte da Android M è Chrome Custom Tabs, che permetterà agli sviluppatori integrare nelle loro applicazioni delle finestre personalizzate di Chrome, evitando di appesantire il sistema aprendo l’app dedicata e fornendo quindi una migliore esperienza d’utilizzo.
Tale funzionalità permetterà agli sviluppatori di avere un maggiore controllo, garantendo ad esempio il supporto alla compilazione automatica, all’accesso automatico e al salvataggio delle password.
Gli sviluppatori saranno così in grado di poter includere funzionalità web senza dover sviluppare un browser apposito o interagire con altre applicazioni.
Inoltre, al fine di garantire un’integrazione ottimale, qualora necessario l’app potrà effettuare un prefetch delle risorse necessarie in modo da velocizzare il caricamento apertura di eventuali pagine web, dando all’utente la sensazione che siano parte dell’applicazione stessa.
2 – Permessi personalizzati per le app
Sul fronte della sicurezza, con Android M sarà possibile gestire in modo più efficace le autorizzazioni applicazione, gli utenti saranno in grado di controllare singolarmente tutti i permessi delle app, ciò include la possibilità di attivare o disattivare le autorizzazioni qualora ce ne sia la necessità.
Google ha confermato che con Android Marshmallow le applicazioni non richiederanno immediatamente agli utenti di accettare tutte le autorizzazioni al momento dell’installazione, ma ad esempio l’autorizzazione per utilizzare la fotocamera del dispositivo verrà richiesta all’utente solo nel momento in cui l’app avrà effettivamente bisogno di accedere alla stessa.
Inoltre, Google ha annunciato anche che tramite il menu delle impostazioni del dispositivo, gli utenti saranno in grado di modificare in qualsiasi momento le autorizzazioni delle varie app e, ad esempio, vedere tutte le applicazioni che hanno accesso al microfono o alla fotocamera, offrendo un maggiore livello di controllo di tutte le autorizzazioni.
3 – Rotazione schermo nella Homescreen
Una modifica degna di nota apportata con Android M è l’introduzione della rotazione automatica dello schermo anche nella homescreen. Nella schermata delle impostazioni dell’app Google è stato infatti introdotto un interruttore che consentirà all’utente di abilitare o meno la rotazione.
Il layout landscape è leggermente diverso rispetto a quello verticale. La barra di ricerca Google, di solito posizionata nella parte superiore dello schermo, è stato sostituita da un widget meno invasivo, e inoltre, le icone delle applicazioni appaiono più piccole rispetto alla modalità verticale.
4 – Migliore gestione della memoria
In Android M le schermate dedicate alla gestione della RAM sono state semplificate in maniera maggiore rispetto ad Android Lollipop, eliminando le tab “In uso” e “Tutte” per lasciare spazio ad un’interfaccia più user-friendly e completa.
Dalla schermata delle applicazioni installate sul dispositivo, selezionando l’opzione Avanzate presente nel menu in alto a destra e successivamente Dettagli è possibile vedere tutti i dettagli riguardanti la quantità di memoria media o massima occupata da ogni singola applicazione e la frequenza di utilizzo delle app stesse, così da capire quali sono le applicazioni che causano rallentamenti nel sistema.
5 – Drawer delle applicazioni migliorato
In Android Marshmallow sono state apportate alcune modifiche all’app drawer in cui adesso le applicazioni sono suddivise verticalmente su 3 colonne e raggruppate per lettera, consentendo una navigazione più rapida ed ordinata.
Sono presenti inoltre, poste nella parte alta, 4 icone delle applicazioni utilizzate più di frequente, ma resta da vedere se verranno impostate automaticamente dal sistema operativo o se l’utente sarà in grado di scegliere quelle che preferisce a seconda delle proprie esigenze.
6 – Google Now
Una caratteristica interessante introdotta da Google con Android Marshmallow è il Now on Tap, in base al quale Google Now sarà in grado di comprendere il contesto delle domande in base all’applicazione che si sta utilizzando e in base al luogo in cui ci si trova, ponendo delle semplici domande dirette.
Grazie ad un database comprensivo di più di un miliardo di risposte e più di 100 milioni di località, in Android M Google Now sarà ora in grado di fornire agli utenti maggiori informazioni in base al luogo in si trovano troviamo e proverà a velocizzare la ricerca di informazioni anticipando il tipo di domanda in base al contesto in cui ci si trova.
Now on Tap si integra anche le applicazioni, permettendo di ottenere informazioni direttamente dall’app: ad esempio, una volta ricevuta una email invita l’utente a vedere un film, Google Now sarà ora in grado mostrare un pop up con informazioni sulla pellicola senza dover uscire dall’applicazione email.
7 – Android Pay e supporto per sensori di impronte digitali
Parlando di pagamenti, come annunciato in precedenza Google ha rinominato il servizio Google Wallet in Android Pay, servizio che permetterà a tutti i possessori di un dispositivo Android di pagare presso i centri commerciali dotati di bollino Android o NFC e che supportano questa tipologia di pagamento.
Android Pay sfrutterà la tecnologia NFC per consentire ai clienti di effettuare pagamenti mobili inizialmente in 700.000 sedi in tutti gli Stati Uniti, e inoltre renderà i pagamenti ancora più immediati e sicuri grazie al supporto del riconoscimento delle impronte digitali, che consentirà per l’appunto di autorizzare un pagamento con Android Pay, effettuare acquisti sul Play Store o semplicemente bloccare il dispositivo mediante l’utilizzo delle impronte digitali.
8 – Autonomia e ricarica
Grazie all’implemento di Doze, funzionalità citata in precedenza, sarà possibile gestire in maniera migliore la limitazione del consumo della batteria, consentendo al sistema di ibernare in maniera efficace funzionalità o applicazioni quando necessario senza influire sul funzionamento delle stesse.
Così, ad esempio, con Doze la sveglia sarà comunque in grado di suonare all’ora impostata.
Inizialmente era stato ipotizzato che il tutto sarebbe stato svolto in automatico dal sistema operativo, tuttavia sembra invece che l’utente sarà in grado di visualizzare lo stato di tutte le applicazioni e decidere autonomamente quali ibernare o meno.
9 – Esteso il supporto per l’espansione di memoria
Nonostante la scelta di Google e di alcuni produttori di smartphone, tra cui Samsung con Galaxy S6 e S6 Edge, di non offrire il supporto per l’espansione di memoria tramite microSD sembra che con Android M ci sarà un cambiamento di direzione riguardo tale caratteristica.
Android Marshmallow dovrebbe infatti permettere di utilizzare le microSD come memoria interna, dando all’utente la possibilità installare app e spostare liberamente i dati delle applicazioni senza porsi problemi di spazio.
Sicuramente un ottimo compromesso per coloro i quali possiedono un dispositivo con uno storage interno limitato, ma non proprio l’ideale per i possessori di top di gamma che utilizzano tecnologie di archiviazione ben più avanzate e che verrebbero penalizzati non ottenendo alcun beneficio, se non un peggioramento delle performance.
10 – Notifiche Heads-up e Quick Settings personalizzati
Le notifiche Heads-up sono state una delle principali caratteristiche introdotte con il rilascio di Android 5.0 Lollipop, purtroppo non apprezzate da tutti in quanto invasive rispetto alla soluzione utilizzata precedentemente.
In un mondo dove la privacy è sempre più a rischio, gli utenti tendono a prendere il controllo della loro privacy, dove possibile, anche se questo significa ad esempio ricorrere ad applicazioni come “HeadsOff” per disattivare permanentemente le notifiche Heads-up.
Con Android M Google sta cambiando strategia, cercando di dare agli utenti maggiore controllo sulle notifiche presenti sul proprio smartphone.
Con la nuova versione del sistema operativo gli utenti potranno quindi decidere se disattivare o meno le notifiche Heads-up di qualsiasi applicazione specifica, e inoltre avranno accesso alla personalizzazione dei Quick Settings a seconda delle proprie esigenze.
11 – Nuove opzioni per gli sviluppatori
In Android M Google ha anche apportato dei piccoli cambiamenti alla sezione Opzioni sviluppatore del sistema operativo, la maggior parte dei quali mostrano l’intenzione della società di rendere Android il più app-friendly possibile prima del lancio ufficiale.
Nel menu delle opzioni per gli sviluppatori è stata introdotta un’opzione che permette di modificare il tema dell’interfaccia, dando la possibilità di scegliere un tema chiaro, scuro o una modalità automatica che alternerà i due a seconda delle condizioni ambientali sfruttando i sensori di luce.
Infine, tra le modifiche apportate troviamo:
- La possibilità di impostare le posizioni fittizie per determinate app, invece di consentire o meno le posizioni simulate.
- La voce Servizi in esecuzione, in sostituzione della precedente “Statistiche elaborazione”, che è in tutto e per tutto identica alla precedente.
- Un nuovo strumento per gestire i collegamenti USB, tra cui le opzioni USB Ethernet e MIDI, che darà agli utenti la possibilità di connettere tramite microUSB un adattatore ethernet al dispositivo per connettersi ad internet o un adattatore MIDI per il mixaggio audio o per registrazioni dirette.
- Una nuova interfaccia utente collocata nell’angolo superiore destro e che mostrerà in tempo reale tutte le informazioni relative all’utilizzo della CPU.
- Un nuovo client DHCP con un interruttore che permette di tornare al client di Lollipop nel caso in cui dovesse verificarsi qualche problema.
Novità per le Applicazioni
1 – Google Foto
Tra le novità troviamo, in seguito alla scelta della società di rendere Google Foto un servizio autonomo, una nuova applicazione che offrirà spazio illimitato per archiviare e condividere video in FullHD e foto fino a 16 MP.
Tutti i files caricati verrano compressi in alta definizione in modo tale da non occupare spazio sul dispositivo, e dando quindi all’utente la possibilità di accedervi senza appesantire lo smartphone, inoltre, l’applicazione si occuperà autonomamente di assegnare ai files multimediali i dovuti tag così da consentire una rapida ricerca senza fronzoli.
2 – Google Chrome
In Android M Google Chrome è stato reso più fluido e leggero, grazie all’ottimo lavoro compiuto dagli sviluppatori il browser adesso potrà beneficiare di una riduzione della RAM utilizzata fino ad un massimo di 80MB e in caso di connessione lenta si adeguerà di conseguenza mostrando nei risultati di ricerca dei riquadri colorati al posto delle immagini.
Inoltre è stata introdotta una modalità offline e sono stati ridotti fino a quattro volte i tempi di caricamento delle pagine web ottimizzate, utilizzando fino all’80% di byte in meno. Caratteristica di rilievo visto e considerato che ancora in molti paesi le connessioni mobili non sono ancora stabili e veloci.
Come abbiamo avuto modo di constatare, la nuova versione del sistema operativo di mamma Google porterà quindi molte modifiche sostanziali e interessanti per il miglioramento dell’esperienza generale d’utilizzo, che lasciano intendere come la società abbia già in mente un chiaro percorso per l’evoluzione di Android.
Resta solo da vedere se i cambiamenti adoperati porteranno a Google i risultati sperati. Voi che ne pensate?